martedì 19 giugno 2007

il volumetto pubblicato

introduzione
La poesia è un moto dell’animo che tende ad elevarsi
Il poeta è colui al quale basta un verso, una sola parola, a volte per rappresentare un intero mondo interiore fatto di immagini ed emozioni, di sogno e realtà, un mondo presente in tutti gli uomini e che solo pochi, i poeti appunto, sanno cogliere e rappresentare.
I versi, ci prendono per mano e ci portano in un’altra dimensione.
In essi ognuno può trovare conforto, poiché ognuno può interpretare le liriche alla luce delle proprie esperienze, del proprio vissuto, del proprio mondo
La poesia è l’arte di usare la parola non solo nel suo significato semantico ma anche nella sua componente musicale, ne rivela e scopre il suono, il ritmo, per questo richiama non solo un significato che può esserci o no, ma anche gli stati d’animo, le emozioni più intime, può rievocare sensazioni uniche e personali in ognuno di noi porta all’elevazione dell’animo e rappresenta certamente parte importante della cultura e della civiltà dei popoli. E la musicalità è tanto importante per una poesia da spingere a cambiare ed adattare le parole, altro non sono, infatti, le cosiddette licenze poetiche
Una poesia va al di là del suo significato reale, del suo messaggio, che può esserci naturalmente, ma ha ragione d’essere nelle emozioni e nei sentimenti che riesce a muovere e smuovere.
La poesia si può leggere in silenzio, volando con la fantasia oppure, ad alta voce, sentirne il suono dei versi, ma la poesia si può ascoltare, recitata dai poeti o da attori, e diventa allora essa stessa teatro diventa allora essa stessa rappresentazione.
L’uomo è tale perchè da sempre prova emozioni.
L’uomo è tale perchè da sempre è alla ricerca di elevarsi culturalmente e moralmente di tendere all’infinito, all’essere superiore e la poesia rappresenta senza dubbio la forma letteraria più adatta allo scopo.
Un tempo a scuola ci costringevano ad imparare a memoria le poesie, e forse anche per questo molta gente non ama questa forma di arte, perchè ci è stata imposta con coercizione, ma poi, quando magari in età più matura ci capita di rileggere le odiate poesie di scuola ecco che si apre un mondo nuovo, comprendiamo di più ed incredibilmente la memoria fissa rapidamente a volte con una sola lettura i versi che ritenevamo tanto ostici. E ci sorprendiamo a volte perchè anche noi proviamo quell’emozione, anche noi avremmo voluto scrivere quanto leggiamo, e ci immedesimiamo in quello perchè lo sentiamo nostro anzi di più, parte di noi.
Ma la poesia non è solo questo, in tutto c’è poesia, in tutta l’arte c’è poesia, nei quadri come quelli del Preti che possiamo ammirare nella Chiesa monumentale di S Domenico in Taverna palcoscenico naturale della cerimonia finale di premiazione del nostro concorso, c’è poesia, poiché un pittore, un artista come il Preti raggiunge alte vette poetiche nella sua arte rappresentativa, ed in questo trova logica che un premio di poesia sia intitolato ad un grande artista.
Ma anche le nuove arti hanno poesia, un film ad esempio è tanto più coinvolgente e avvolgente se esprime l’animo artistico e diviene poesia esso stesso
Per non disperdere questo mondo di emozioni e per fissarle abbiamo pensato quest’anno di raccogliere in questo volumetto le poesie vincitrici della quinta edizione del concorso Nazionale di Poesia Mattia Preti Presila Catanzarese.
Sono le liriche giudicate migliori dalla giuria, quelle che sono emerse fra le tante inviate ed il cui livello medio è stato certamente elevato.
Sono otto moti dell’animo, bisogna sgombrare la mente, per coglierne il fascino, a volte conviene rileggere, ascoltare e riascoltare e ancora rileggere prima di coglierne musicalità e bellezza.
Noi nell’organizzare il premio abbiamo fortemente sentito l’esigenza di tentare almeno di dare la possibilità a tutti di farsi conoscere di emergere e la nostra filosofia è stata ed è quella di mettere in risalto la poesia ed il suo autore.
I vincitori sono al centro dei nostri interessi, le loro liriche sono al centro della manifestazione finale di premiazione, a volte recitate dallo stesso autore perchè riteniamo che nessuno meglio di chi l’ha scritta, può esprimere i veri contenuti emozionali presenti in una lirica.
È il caso de “il Mio Prato” di Sergio Zanaccoli della provincia di Verona, vincitore del primo premio in cui il prato metafora della vita e dell’anima interiore, da coltivare per ottenere i frutti migliori. Poi un lutto, la mancanza di un amico prematuramente scomparso e l’isolamento, la ricerca nel silenzio dei ricordi più belli nella lirica seconda classificata “Viaggio nel silenzio” di Ivana Notarangelo della provincia di Frosinone
E dalla pioggia una grande preghiera “Pioggia (Preghiera)” di Angela Gottardo di Venezia una pioggia che diventa richiesta di pulizia affinché ci si possa aprire al mondo.
Ed i premi speciali: a Rita Minniti il premio Circolo per “Ascolta il mio silenzio” silenzio che in realtà si fa sentire a volte più di tante parole e rumori inutili.
Premio Comunità montana a “E il Cuore” di Giuliana Sanvitale della provincia di Teramo, in cui traspare l’emozione e la pace per il ritrovamento dopo 61 anni, della tomba del padre che ha dato la vita per la patria.
Poi la vita che rinasce come il sole ogni mattino che è luce verso cui muovere lo sguardo in “Vita “ di Antonella Iuele di Cosenza premio Riccelli Luciano per il primo classificato tra i poeti calabresi e ancora uno stato d’animo passeggero e il desiderio di fuga, di evasione e divertimento con la ricerca però di un punto di riferimento fisso in “Pensiero Zingaro” di Francesca Baldini vincitrice del premio Fabrizio donato per l’autore giovane ed infine la nostalgia della terra Natia in tanti quadri poetici nel ricordo di chi ha dovuto emigrare in “Mi Manca” di Emilia Fragomeni residente a Genova ma originaria della provincia di Reggio Calabria premio Antonio Calogero Calabrese nel mondo.
Un mondo di emozioni che Circolo e Comunità Montana della Presila Catanzarese cercano di offrire nella certezza di aver seminato perchè tutto possa portare, con la lirica vincitrice, verso un domani “promessa di un buon raccolto”.



Il presidente
Circolo Ricreativo Maranise
LAFACE Costantino Marcello
prima classificata

“ IL MIO PRATO”

Di ZANOCCOLI Sergio Nato a Isola della Scala (VR) il 26/12/1954 residente in Bovolone (VR) Inizia a scrivere nel 1999. Nel 2000 entra a far parte di un gruppo di poeti del paese denominato i “Batraci” che si prefigge di diffondere la poesia tramite piccoli spettacoli all’interno di rappresentazioni. Partecipa a numerosi concorsi in ambito locale, nazionale ed internazionale ricevendo premi, riconoscimenti e segnalazioni per poesie in vernacolo “veronese” ed in lingua italiana.

IL MIO PRATO

E’ verde il mio prato
nella gioia della primavera
e nel caldo canto dell’estate
E’ calmo il mio prato
tra le nebbie autunnali
e riposa assopito sotto la neve dell’inverno
Vorrei,
vorrei che rimanesse così
nell’andare dei tempi...
Ma con rumore assordante
l’aratro l’ha solcato
ed il ferro tagliente l’ha ferito;
le zolle fumanti
hanno gridato di dolore verso il cielo
urlando: “Perché?”
Ferita offesa nell’andare dei giorni
dal vento, dalla neve, dalla pioggia,
dalla polvere
arsa da raggi di sole,
calpestata da passi d’uomo e d’animali,
solco aperto
chiede ancora il suo: “perché?”
Il vento dei Tempi passerà
portando con sé piccoli semi.
Domani il mio prato,
come la mia anima sorriderà,
verdi spighe nasceranno su quella ferita.
Domani, domani é promessa
di un buon raccolto.


La lirica paragona l’animo del poeta ad un campo verde e rigoglioso senza problemi. Ma come nel campo l’aratro apre ferite rompendo il verde e cambiando il paesaggio, così i problemi i dolori segnano la vita , e come il prato sorriderà di verdi spighe di grano sulle ferite inferte dall’aratro così l’anima sorriderà perché il futuro forse proprio per tutte le vicissitudini e sofferenze porterà un grande e maturo raccolto.


Seconda Classificata


“VIAGGIO NEL SILENZIO”

Di Ivana NOTARANGELO nata a Cassino Fr il 30 agosto del 1964 studentessa in scienze della comunicazione alla “ Sapienza “ di Roma con il sogno di diventare giornalista e ha ben iniziato pubblicando diversi articoli su giornali locali e collaborando con il portale l’eco del Lazio.
Ama e segue il calcio e la letteratura moderna italiana ed internazionale. Scrive e partecipa a concorsi si è aggiudicata il primo premio sezione giovani al concorso “la fonte città di Caserta ed è stata finalista al concorso “ La Lode “ di Roma

VIAGGIO NEL SILENZIO

Sei andato via in silenzio
E ora,
È in questo silenzio, che ti ho ritrovato.
Perdona le mie lacrime
Quando penso a te…
Comprendi il vuoto
Che mi avvolge,
l’incapacità di esprimerTi quanto sento…
mi lascio andare a questo dolce silenzio,
dove percepire
ciò che tu vuoi trasmettermi,
dove riascoltare la Tua voce,
dove posso scorgere, ancora per un po’,
il Tuo volto… il Tuo sguardo.
Cerco la quiete,
il distacco dal mondo,
per accogliere,
nel mio profondo,
il suono del Tuo respiro…
il battito eterno del tuo cuore.
Corro nel silenzio alla ricerca
Dei ricordi più belli.
Frugo nel passato lontano,
per cercare il conforto del tempo.
Navigo verso il futuro,
consapevole di averTi sempre accanto,
vivo questo presente, che è Dono…
e tu abiti in me…
con semplicità,
nel mio silenzio!

La perdita prematura del migliore amico un dolore ed una tristezza difficili da superare, solo nel silenzio pieno dei ricordi l’animo dell’autrice trova il conforto e la presenza dell’amico perduto.



terza classificata

“Pioggia (preghiera)”

Di Angela GOTTARDO nata il 29 11 1980 laureata in scenografia presso le Belle Arti di Venezia ha già nel suo carniere saltuarie collaborazioni a progetti in campo grafico.
Ama la poesia alla quale si dedica con gli ottimi risultati ottenuti al nostro concorso.


PIOGGIA
(preghiera)


Pulisci i miei occhi
che non sanno guardare
e lava via le lacrime
che annebbiano la vista
e scivolano lungo il corpo
corrodendolo.
Pulisci le mie mani
che faticano a muoversi
tanto sono sporche,
rinfrescale
perché bruciano
di carezze non date.
Pulisci la mia lingua
dalle cose dette
e da quelle non dette
che vengano dimenticate
e non siano motivo
di rimpianto.
Pulisci le mie orecchie
che sono chiuse
e non sentono
chi hanno vicino
ma solo la voce ingannatrice
che dice il falso.
Disseta il mio cuore
che si è seccato
come una pianta morta
e lava via il veleno
che rende amara
ogni cosa.

La pioggia come spunto per una preghiera al Dio dell’arte poetica affinché tutti i sensi del corpo possano essere purificati e possano sentire e rappresentare il reale e possa essere tolto dal cuore ogni tristezza, ogni rancore che rende amara l’esistenza



Premio speciale “il circolo”

“ ASCOLTA IL MIO SILENZIO”

DI Rita MINNITI nata a Castrovillari il 28 12 1958 residente in provincia di Salerno ha due fonti di vita la Figlia barbara e la Poesia.
Ha partecipato a numerosi concorsi riportando notevoli affermazioni, con pubblicazione dei suoi versi in numerose riviste ed antologie poetiche ha pubblicato come prima opera “ Nei vicoli di un anima” con l’Istituto cultura Italiana di Napoli e sta preparando la sua seconda raccolta dal titolo “ così vuole il cuore.
Nella precedente edizione del nostro concorso aveva conseguito il premio speciale Calogero Antonio.

ASCOLTA IL MIO SILENZIO

Ascolta il mio silenzio
quando non avrò più pensieri per esprimermi,
quando sui fogli la mia mano
stanca e sudata si fermerà.
Segui il sentiero dove le mie parole
passo dopo passo ti sono state accanto,
e non cercare di corrermi incontro
per fermare il dolore!
Continua per la tua strada,
io continuerò per la mia.
Saprò raggiungerti
se mi raggiungerà il sorriso,
se quella lacrima che adesso mi divora,
saprò sconfiggerla.
Ascolta il mio silenzio,
in quelle notti insonni
quando il tuo respiro si fermerà
per qualche attimo a pensarmi,
quando nel ricordare ti sentirai bruciare gli occhi...
e in fondo al cuore
avvertirai la mia presenza dentro te.
Tu non voltarti indietro,
lascia che sia lo spazio tra la pioggia e il vento
a scrivere di noi, del nostro tempo.
Per ora ascolta il mio silenzio,
ascoltalo se puoi...
io da quest’aria, lontana dalla tua, ti sentirò!


Un silenzio pieno di dignità e di passione in cui risentire l’amore perduto. Un silenzio che saputo ascoltare dice molto di più di tante parole e permette ancora il contatto di due anime lontane.


Premio speciale “ Comunità Montana”

“ E IL CUORE
(al sacrario militare dinanzi alla tomba di mio padre trovata dopo 61 anni)

Di Giuliana SANVITALE laureata in lettere, studiosa di Leopardi poetessa di grande sensibilità definita “una delle più interessanti espressioni della cultura abruzzese contemporanea ha partecipato a numerosi concorsi letterari ottenendo sempre un grande successo, fra i più recenti ricordiamo Premio D’Annunzio 2002, il primo premio nel concorso “il suono del silenzio “ Como (2004) primo premio concorso Europeo della poesia Piediluco Terni nel 2005 ha pubblicato raccolte di poesia e racconti.

E IL CUORE
(al sacrario militare dinanzi alla tomba di mio padre trovata dopo 61 anni)

E il cuore quando
al di là del tuo nome
incontrerà il tuo corpo
e di carne lo vestirà
ricreando il sembiante
di te, ragazzo, perduto
per la Patria

udrà stormi di garrule cicogne
e stridi di gabbiani alti nel cielo
e d’asfodeli e gaggie l’inebriante
profumo lo colpirà, mentre un
delirio di commozione imploderà
la mente e le braccia si tenderanno
verso te.

Allora un vento spazzerà l’odio
il pianto dilaverà il rancore ed
il dolore, i sensi ti cercheranno
e il cuore, solo il cuore, ti troverà.
Saprà le lunghe ore in tanti anni,
li sommerà alle vigilie ed alle
nostalgie, ai rimpianti., alle attese

e il grigio nastro della vita dipanerà
avvolgendo i ricordi, le memorie,
ascoltando i silenzi, gridando al cielo
mille volte il tuo nome, padre cercato,
immaginato, poi di nuovo cercato
oltre ogni dire. Padre atteso, invocato,
ritrovato.

La poesia nasce dal ritrovamento della tomba del padre, fucilato dai partigiani per rappresaglia nel 44, Ricercata per anni, con determinazione e tenacia, e trovata, nel 2005 ha finalmente dato al cuore quella pace senza odio e quella serenità cercata per una vita intera ha permesso al cuore dell’autrice ormai matura di ritrovare il padre perduto quando era bambina.

Premio “Luciano Riccelli"primo classificato autori calabresi

“ VITA”
Di Antonella IUELE nata a Cosenza nel 74, impegnata nel sociale pur occupandosi di economia pubblicando fra l’altro articoli sul giornale del dottore commercialista, ama la poesia ed ha partecipato a numerosi premi letterari.

VITA

Ti ascolto nelle notti silenziose,
quando ricordi bussano incalzanti
alle porte del cuore
e, come onde increspate dal vento,
lo fanno sussultare.
Quando la danza del mare
ha placato il mio essere,
mille pensieri nella mente s’infrangono,
desiderosi di dolcezza.
Accarezzi, al sorger dell’alba,
il sorriso d’un bimbo
e spegni, nella gelida notte,
la luce negli occhi stanchi
del vecchio rugoso.
Alla ginestra in fiore
confida la ragazza il sogno d’amore.
I suoi occhi sono verdi,
come acqua su tenero muschio,
inzuppati di luce;
il cuore palpita
come ramo di pesco in fiore
accarezzato dal vento.
Anche in guerra, i soldati volgon lo sguardo
alle fulgide stelle
ed esse parole insistenti sussurrano.
Tace, adesso, il grande mistero,
solo una pallida luce
attraverso le foglie d’autunno
e, mentre, al mattino, la brina
gela il cuore,
spuntano speranze vellutate
di sole.

Malinconica ed allegra solare e lunare in alternanza tra paura di vivere e ricordi l’anima corre verso campi fioriti dell’amore e della poesia in un crescendo di tensione emotiva.
La lirica presenta una delicata sensibilità che si apre al mondo per coglierne i battiti segreti.




Premio “Fabrizio Donato” all’autore giovane

“PENSIERO ZINGARO”

Di Francesca BALDINI nata a Lugo prov di Ravenna il 29.4.1986, studentessa universitaria si dedica con passione alla poesia mostrando una sensibilità fuori dal comune

PENSIERO ZINGARO

Il mio sorriso scivola
tra le note di perle
come echi a me ignoti
che abbraccio a piedi nudi.
Rincorrere l’amore per il mondo
come trofeo di cento viaggi
racconti delle radici di fango
o ritornelli di stelle filanti.
Portami una volta con te
alla festa senza invito
dove le danze sono di fuoco.
Tace ogni insulto
e io sono analfabeta tra queste lingue.
E’ la legge della jungla:
non regna responsabilità
ma l’astuzia del bisogno.
Ecco il varco:
sogno di pace o rumore
stretto alla gonna della madre.



La poesia è il racconto di uno stato d’animo passeggero. Il desiderio di fuga, evasione e divertimento nasconde dense paure e la ricerca di un punto di riferimento fisso.


Premio “Antonio Calogero” calabrese nel Mondo
“ MI MANCA”

Di Emilia FRAGOMENI Nata a Sidereo Marina in provincia di Reggio Calabria, residente in Provincia di Genova, docente in lettere è uno dei tanti cervelli ed animi sensibili calabresi che hanno dovuto emigrare la uq sensibilità poetica trae ispirazione e forza dalla calda terra natia.

MI MANCA…

Mi manca la fragranza del sorriso, il caldo
del pane appena sfornato, il vento che accarezza
i miei capelli, l’aratro che traccia solchi
di luna, sussurri d’erba tra passi leggeri.

Mi mancano le rughe della terra,le siepi
che riecheggiano di canti spesso affidati
a cieli di speranza, tra rovi di ginestre ed innesti,
che scandiscono il passare del tempo.

Mi manca la brezza lieve del mattino,
le perle di rugiada sulle piante, le lucciole
sui tetti ed i sentieri, su cui si srotola vita
vita ed illusioni, lo sciame delle stelle palpitanti.

Mi manca l’oro del grano sulla terra, il rosso
dei papaveri tra i prati, il blu del cielo
che riscalda il cuore, i passi cadenzati
nelle vigne, i volti asciutti di sole nei campi.

Mi mancano le gemme a primavera, il profumo
di zagara nell’aria, il canto degli uccelli
tra gli ulivi, le api che ronzano nell’aria,
i mandorli e i peschi in fiore.

Mi mancano i profumi tutti quanti, l’acqua fresca
di piccoli ruscelli, il respiro del mare che s’insinua
nel cuore, intriso di salsedine e di grumi di riflessi d’oro.

Mi manca tutto della terra mia. Ma il suo sangue
mi scorre nelle vene, come lava che brucia
ogni traguardo, come onda dai risucchi furenti.

Mi manca… Ma perché l’ho lasciata? Per sogni
di speranza e libertà? Per un futuro d’orgoglio
e dignità? O forse solo… per un soffio di dolore?!!!

La grande nostalgia, il vuoto, il sentimento di mancanza i ricordi per la terra natia lontana e lasciata forse senza un motivo preciso ma certamente per e con dolore.