mercoledì 27 dicembre 2006

NATIVITA' FRA GLI ANTICHI MESTIERI

Con la collaborazione del comune di Fossato Serralta, della Parrocchia S Nicola di Bari di Maranise, della Parrocchia santa Maria delle Grazie di Sorbo S. Basile e del gruppo della protezione Civile di Sorbo S. Basile, si è svolta ieri, alla presenza del sindaco di Fossato Serralta e con la partecipazione di un folto pubblico giunto anche dai paesi vicini, in una cornice resa ideale da un tempo, che dopo l’inclemenza dei giorni scorsi ha regalato una giornata magnifica, la rappresentazione “Natività fra gli antichi mestieri”, momento clou delle manifestazioni organizzate dal circolo per il natale 2006.
La manifestazione è iniziata con una breve introduzione del Presidente del Circolo che ha illustrato sommariamente le modalità di svolgimento della stessa con una prima parte in processione per le vie del paese ed una seconda parte recitata in piazza.
Il presidente ha poi sottolineato come la manifestazione rientra a pieno nei fini istituzionali dell'associazione di ripristino delle tradizioni culturali e di aggregazione sociale, fini che il circolo ha tentato di raggiungere mediante la rappresentazione dei mestieri dei nostri padri e l’invito a tutti senza limitazioni o distinzioni, a partecipare senza però forzare o costringere nessuno
E la soddisfazione più grande è stata proprio la partecipazione ed il coinvolgimento di persone, che mai in passato avevano partecipato e che mai avremmo potuto immaginare potessero prendere parte ad una rappresentazione pubblica come la nostra. Tra tutti questi, piace ricordare soprattutto i più anziani, l'entusiasmo dei quali, ha certamente contribuito a far in modo che questa nostra manifestazione facesse "sentire" un po' a tutti, protagonisti e spettatori, il Natale.
La processione ha seguito Maria e Giuseppe stanchi per il lungo viaggio e appena giunti nel paese d'origine per registrarsi a causa del censimento.
Si avviano così per le vie del borgo, fra nostalgici pensieri di chi ritorna al paese natio magari dopo tanto tanto tempo; (doveroso riferimento ai nostri emigranti sempre presenti nei nostri pensieri).

Si avviano ed osservano la varia umanità intenta al suo lavoro.
Un pastore è appena rientrato all'ovile e, mentre i pastorelli continuano ad accudire agli animali e più in là una donna prepara formaggi e ricotte, egli si dedica alla concia delle pelli, mestiere principe della tradizione di Maranise che ci fece definire "Peddari"
Poi tra il chiasso gioioso dei bambini che giocano in piazza, una donna ritorna verso casa, portando una fascina di legna, servirà a riscaldare la casa e a cuocere la cena, la ronda li ferma, li vede senza importanza, li lascia passare.
E poi ancora via via, tutti gli altri antichi lavori: lo scultore è alle ultime rifiniture della sua creazione, due donne sono sedute poco lontano, una carda, l’altra fila la lana.
In un'altra stagione, le avremmo viste intente alla tessitura della dalla seta dei bachi allevati a Maranise dove non c'era casa che non avesse un telaio.
Più in là dei bambini accudiscono un pollaio; un contadino spacca la legna e la sistema in cataste e ancora, subito dopo il presidio militare, altre donne sono intente a preparare il a sapone.

Ecco un'altra filatrice che chiacchiera col vicino falegname intento al suo lavoro, e poi tre donne friggono frittelle e le offrono calde ai due pellegrini, una portatrice d'acqua si avvicina lentamente e offre loro da bere.
Più in la due donne fanno il bucato e ancora una fruttivendola, offre loro frutti di stagione.
Sospinti dalla frangranza raggiungono il forno, ricevono un pane, appena sfornato si riposano ad assaporarlo e riprendono il viaggio.
Ma è tardi, Maria è stanca, è necessario trovare al più presto un riparo per la notte.
La locanda della "rupa" è piena, molti sono tornati come loro per il censimento la locandiera si dispiace e consiglia di provare alle altre locande del paese.
E allora si riavviano passano vicino al fabbro arrotino che sta per chiudere la sua bottega; osservano un contadino che sfrutta le ultime luci del giorno per dare gli ultimi colpi di zappa all’orticello di casa.
Ecco finalmente un'altra locanda "l’arco di Giacomino" , ma anche qui, altro pienone senza posto per loro, resta solo una possibilità.
Sulla strada prima di raggiungerla ecco un ciabattino. Giuseppe si fa aggiustare una scarpa malridotta per il lungo viaggio, paga e poi in fretta verso l'ultima locanda quella dal vino buono.
Ma anche qui non c'è posto. Non navigavano certo nell'oro, ma potevano pagarsi l’albergo, quel bambino però ha deciso di nascere in un modo diverso.
L’oste infatti si ricorda di una vecchia stalla.
Maria e Giuseppe per non passare la notte all'adiaccio, accettano e sono accompagnati sul posto da un nipote del locandiere che li precede con una lanterna simbolo di luce che viene nel mondo, e li ecco il miracolo della nascita annunciata dall’angelo.
Sopraggiungono allora , alla spicciolata, lentamente. i pastori e tutti gli abitanti del borgo e portano in dono ognuno il frutto del proprio lavoro.
Poi provenienti dagli altri tre punti della terra tre personaggi molto più distinti e regali. Sono i
Magi, i sapienti dei sapienti s'incontrano, ma non sanno dove andare ed ecco allora improvvisamente si accende una cometa che, tra l’entusiasmo dei presenti scende dolcemente sulla stalla; E' li che devono andare; è li il prodigioso evento.
Giuseppe infine presenta al mondo e al Padre il figlio appena nato ed una voce fuori campo “ Io sono la via, la verità e la vita”
La natività quindi come spunto per ricordare a tutti da dove veniamo, non per tornare al passato, ma per non dimenticare che quello che siamo noi, lo dobbiamo ai nostri padri povera gente certamente, ma con ideali certi tra i quali la solidarietà era importantissima.
Natale: la festa dell’umiltà e dell’umanità.
Non capita tutti i giorni un Dio che si fa uomo mettendo, così, l’uomo al centro, forse per la prima volta, nella storia. Un Dio che sceglie di nascere in modo insignificante, fra gente insignificante, in una cittadina insignificante, umile fra gli umili, l’ultimo degli ultimi.
Umiltà e umanità.
Ma che Dio
si è fatto uomo l’abbiamo saputo quando si è manifestato, senza il suo messaggio non avrebbe senso questa nascita, ed il messaggio è universale valido per tutti credenti o meno e parla di Amore di Pace e di Perdono.
L’invito a tutti è quello di riflettere e di pensare su questo nient’altro.
Nessuna pretesa di dimostrare talenti o capacità, dieci anni appena festeggiati dal circolo dimostrano tutto, senza necessità di ulteriori prove.
Nessuna pretesa di insegnare o di convincere alcuno, è compito questo semmai che spetta ad altri
Una cosa è certa, il circolo fa.

Ha lanciato, continua e continuerà a lanciare messaggi di distensione e di pace, ostinatamente a volte cozzando contro muri.
Ma anche aspetta, aspetta e spera che anche altri facciano, non per boicottare o sperare che falliscano, ma possibilmente per collaborare alla migliore riuscita, perchè tutti dovremmo navigare per Maranise e non remare contro sulla base di personalismi che dovrebbero essere messi da parte per il bene comune.
Ed ora i doverosi e giusti ringraziamenti a tutti coloro e sono veramente tanti che hanno collaborato nella speranza di non dimenticare nessuno, ringraziamo dunque Il Comune di Fossato Serralta che ha concesso gli spazi Pubblici, la Parrocchia S Nicola di Bari di Maranise per l’elettricità, il bambinel
lo e per averci permesso le riunioni preparatorie in Chiesa, la Parrocchia Santa Maria delle Grazie di Sorbo S. Basile per la gentile concessione dei costumi dei soldati, il prezioso intervento del gruppo della protezione Civile di Sorbo S Basile per la gestione del traffico e della processione.
Si ringraziano: Cua Benito per le pecore, Laface Luigi per le galline poi lo scultore, vanto del nostro paese, Marcello Cua che ha permesso l’Ingresso nella sua bottega, e che sta preparando le statue per la moderna natività da piazzare nella capanna fino alla fine delle feste, poi Mustari Carmela per il magazzino Pollaio,
Cua Gaetano, presidio militare, Lamanna Carmela magazzino filatrice, Raffaele Attilio magazzino falegname, e Gigliotti Stefano
l’angolo fruttivendolo, Campagna Tommaso e Anodio Gilda per il forno, Campagna Margherita locanda della Rupa, Passante Elena per la bottega del calzolaio, Stefani Angelo per il vinaio.
E ancora sperando di non dimenticare nessuno, Campagna Ercole, (factotum generale e anche effetti sonori), Mustari Carmine. Madia Franco (anche per lo stereo), Fratto Franco, Mustari Giuseppe, Mustari Marcello, Cua Antonio, Cua Nuccio, (anche per effetto stella), Laface Carlo, Citriniti Franco, Laface Franco, Laface Antonella, Fratto Angela. per l’allestimento delle scenografie, per la qual cosa ringraziamo anche i figuranti che hanno curato il loro angolo.
Grazie alla staffetta porta indicazioni Valentino Paonessa.
Ancora Levato Nicola per le musiche all’organo, Laface Rosa per le foto, Franco Laface, Parrottino Mario, e Fratto Franco Fiorino per le ripres
e
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito mettendo a disposizione vecchi attrezzi,
Si ringrazia Zangari Rosa per le cuddurelle, Campagna Tommaso e Anodio Gilda per il pane, Stefani Angelo e Stefani Giuseppe per il vino distribuiti alla fine .
si ringraziano per ultimi ma non ultimi per importanza i figuranti:
MARIA : LE PERA MARIA
GIUSEPPE: GIUSEPPE MUSTARI
REMAGIO 1: MUSTARI CARMINE
REMAGIO2 : CUA ANTONIO
REMAGIO 3: MUSTARI MARCELLO
PASTORE CONCIATORE: CUA NUCCIO
PASTORELLI: LUIGI MUSTARI, MUSTARI MANUEL ,
MUSTARI ANDREA
ADDETTE AI FORMAGGI : CAMPAGNA LIDIA, GIUSY MADIA .
FRANCESCO MADIA.
SOLDATO: CAMPAGNA TOMMASO
BAMBINI CHE GIOCANO: THOMAS LEVATO, LAFACE KEVIN,
CAMPAGNA STEFANO, PERRICELLI FRANCESCO, LAFACE SALVATORE
SCULTORE: MARCELLO CUA
FILATRICE: MARIA LAFACE
FILATRICE PORTATRICE D’ACQUA : GIGLIOTTI ANNA
CONTADINO: MUSTARI LUIGI
DONNA CHE FANNO SAPONE: CARMELA FRUSTACI, STEFANI
ANNA, MUSTARI A
NNA .
DIPANATRICE LANA: LAMANNA CARMELA
FALEGNAME: RAFFAELE ATTILIO
FRIGGITRICI CIAMBELLE: PERILLO IMMA, ZANGARI ROSA ,
MOSSON DEBORHA
LAVANDAIE: RAFFAELE LAURA, FUSTO ROSALBA
FRUTTIVENDOLO: PAPALIA MARIA
ARROTINO: MADIA FRANCO
CALZOLAIO: CAMPAGNA ANTONIO

AL FORNO: ANODIO GILDA; CAMPAGNA GILDA , LUCIA
OSTESSA RUPA; CUA ROSARIA , MENDOLIA MARIA
CONTADINO: LAFACE LUIGI
OSTE ARCO GIACOMINO: FRUSTACI MARCO
OSTERIA: GIUSEPPE STEFANI, ANGELO STEFANI,
PATAMIA NICOLAS.
ANGELO: CAMPAGNA TOMMASO

Un grande grazie a tutti, perchè secondo quella che è poi la filosofia del Circolo dalla sua fondazione, il successo di un evento, non è mai frutto del lavoro del singolo, ma del lavoro e l'impegno di tutti.

Nelle foto alcuni momenti della manifestazione per ingrandire cliccare sulla foto.