La tradizione legata al culto della Madonna della Catena nella frazione di Maranise di Fossato Serralta, da notizie più che altro di traduzione orale risalgono al tardo XVI. Non si conoscono le motivazioni per le quali la Madonna della Catena è stata in seguito adottata come protettrice del piccolo borgo, a nche se in coabitazione con San Nicola di Bari. Purtroppo quasi per la sua interezza il patrimonio storico-documentario della chiesa locale è introvabile. Anche a causa dei continui interventi strutturali sull'edificio stesso. Si è provveduto a restaurare l'architettura della chiesa, ignorando ogni tipo di documentazione scritta. Sono infatti introvabili tutti i registri con gli avvenimenti legati alla vita del paese, praticamente, date dei matrimoni, battesimi e altro. Una sola data certa si riferisce alla commissione della tela (80x60),che raffigura la Madonna della Catena, l'iconografia del 1814 di ignoto autore rappresenta la Madonna col Bambino la quale appare nell'atto del miracolo che placherà la tempesta abbattutasi sul borgo di Maranise, riconoscibile nel paesaggio in basso al dipinto. La tela che sino a qualche anno fa era in pessimo stato di conservazione è stata di recente restaurata. La stessa ogni anno viene portata in processione a spalla, tradizionalmente dalle donne, il giorno della vigilia. Una delle tradizioni caratteristiche del passato, legata alla processione del quadro era l'accensione di caratteristiche luminarie, "Luminere" in dialetto locale, lungo il tragitto stesso della processione. La tradizione voleva che si ricavassero delle sfere di stoffa e panni lenci, queste venivano immerse nella resina o nella pece, più di recente nella nafta. Al passaggio della tela le sfere venivano accese e costituivano uno spettacolare effetto visivo, soprattutto se vista dai paesi limitrofi, purtroppo col trascorrere del tempo la tradizione si è persa, chi vi scrive è stato l'ultimo a ripristinarla per una sola occasione nel 1997, purtroppo trattandosi di un lavoro che implica tanto impegno e soprattutto tanto tempo una sola persona non può certo raggiungere risultati ottimali e visto la scarsa collaborazione ho desistito. Ritornando alla tradizione della Madonna della Catena, ricordiamo che essa, da quando esiste il culto viene onorata il 24 settembre di ogni anno. Naturalmente per come è tradizione nella maggior parte dei paesi meridionali in genere, sono previste diverse manifestazioni, che descriverò dettagliatamente di seguito: Il 17 inizia il settenario, caratterizzato dalla celebrazione della Santa messa preceduta dalla recita del Rosario, chiude la Benedizione. Tre fuochi d'artificio, poi rinnovati ogni sera, avvisano la gente dei paesi vicini che l'evento è iniziato. Il 23 di settembre alle 19 si procede con la Santa Messa e la processione de "Quadro Miracoloso" portato come già accennato tradizionalmente dalle donne. La giornata del 24 inizia con la celebrazione della Messa dell'aurora, alle 11 generalmente si procede con la Santa Messa Solenne. Alle 18 il Santo Simulacro della Madonna della catena viene portato in processione per tutte le vie del paese, una delle caratteristiche di tale processione è la tanto apprezzata "Affrunta" che consiste nel portare di corsa i simulacri della Madonna e San Giuseppe sino ad avvicinarli il più possibile, l'operazione si ripete per tre volte alla massima velocità, la difficoltà aggiuntiva consiste che nessuna delle due statue è visibile all'altra poiché il tratto dove avviene l'operazione coincide con una curva che fa angolo con un edificio. Successivamente le due statue compreso il Bambinello Gesù portato in braccio dalla Madonna costituiscono la sacra famiglia. Prima del rientro in chiesa si sosta nello spiazzale della chiesa dove i fedeli del luogo ed i pellegrini possono assistere ai tradizionali fuochi artificiali. Il rientro delle statue corrisponde ad un lungo applauso della gente. Il tutto poi viene completato con le manifestazioni civili, ma questa è un'altra storia. Nell'edizione di quest'anno una significativa variante ha caratterizzato la serata finale del 24, infatti un gruppo di famiglie giovani del luogo hanno allestito uno spettacolo dal titolo "Maria Madre dell'ascolto". Ripercorrendo la storia della Madre di Cristo i giovani del luogo hanno offerto uno spettacolo apprezzato sia per i contenuti, sia per la professionalità degli stessi protagonisti. Il successo è stato palesato dagli applausi scroscianti del pubblico presente, ma anche nei giorni seguenti dai commenti positivi di tutti. Tra le tante tradizioni secolari del posto, a Maranise, così come in altri paesi limitrofi esisteva la consuetudine di donare alle statue o simulacri "da vestire" gli abiti festivi o cerimoniali è, comunque, documentata anche in tempi più recenti. A Maranise (CZ), come nei centri vicini di Taverna e Sorbo, era uso tradizionale che subito dopo le nozze la sposa, anziché allontanarsi, come avviene oggi, nel consueto viaggio di nozze, restasse chiusa in casa per sette giorni, e ne uscisse il giorno successivo con indosso un abito speciale, "Festivo", meglio riconosciuto come "abito degli otto giorni". Si ha testimonianza che una devota, all'inizio del Novecento, abbia donato all'effigie della Madonna Addolorata, posta nella chiesa di Santa Barbara a Taverna, il suo "abito degli otto giorni", e che questo abito, di colore nero, sia stato fatto indossare all'effigie stessa Il dono esprime, inoltre, anche la volontà di "arricchire" e valorizzare l'effigie: come afferma Gian Paolo Gri, si tratta di una dotazione: il simulacro viene "dotato" come una sposa, o come una figura della regalità - un re, una regina, un imperatore - in altre parole riceve un patrimonio in vesti, in gioielli, indispensabili al suo ruolo di figura che rappresenta la comunità e il territorio. In questa dimensione si spiegano, pertanto, le dotazioni collettive, cioè le offerte dei devoti finalizzate a dotare il simulacro di una nuova corona, di un nuovo abito, di gioielli. In tutta probabilità a Maranise le vesti della statua della Madonna della Mercede in passato sono state espressione di tale tradizione, per quanto mi riguarda le testimonianze avute nel corso degli ultimi anni, fornitemi, purtroppo da persone ormai scomparse, m'inducono a dedurre che il simulacro della Madonna della Catena di Maranise abbia avuto nel corso dei secoli diversi ornamenti sacri, frutto di diverse donazioni.
Di Carmine MUSTARI
